Saranno in uffici, scuole, stazioni, aeroporti e porti. Ora velocemente il placet della Camera per le modifiche chieste dalla Ragioneria dello Stato
Defibrillatori ovunque. Dopo uno stallo durato ben due anni è stato approvato in commissione Igiene e sanità del Senato, in sede deliberante, il disegno di legge che consentirà di avere defibrillatori dislocati in tutte le città, negli uffici, nelle scuole, nelle stazioni, negli aeroporti, nei porti. Approvato con piccolissime modifiche volute dalla Ragioneria dello Stato che rendono necessario un ulteriore passaggio - si spera lampo - alla Camera. L’arresto cardiaco è un killer silenzioso che colpisce all’improvviso e causa oltre 60mila vittime l’anno. Intervenire con una defibrillazione precoce può salvare la vita, come ha dimostrato l’esperienza di Piacenza, città cardioprotetta con defibrillatori sparsi per la città, che ha consentito di salvare tante vite. Ed è proprio questo lo scopo della legge che mira a diffondere nelle città, a partire dagli uffici pubblici con oltre 15 dipendenti, defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, formando i cittadini fin dalla scuola.
«Ci sono voluti quasi due anni per l'approvazione della legge», sottolinea il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia Giorgio Mulè, che è stato sostenitore della legge che prevede la diffusione dei defibrillatori nei luoghi pubblici e di lavoro. Una legge che ora attende un rapido passaggio alla Camera per il via libera definitivo. «Questa legge di civiltà e buonsenso - di cui sono stato promotore, primo firmatario e relatore - è nata nel 2018 ed è stata approvata alla Camera nel luglio 2019. Una legge che ha raccolto il consenso di tutti i partiti rappresentati in Parlamento». Una legge che non è di destra o di sinistra, ma è solo una legge di civiltà che consentirà di salvare molte vite umane, come già avviene in città cardioprotette con i defibrillatori come Piacenza.
«Vede finalmente il traguardo una legge attesa dall'Italia da 20 anni che consentirà di diffondere cultura di prevenzione e primo soccorso per gli attacchi cardiaci che ogni anno causano la morte di circa 60mila cittadini. Sono orgoglioso dunque di aver colmato questo vuoto di civiltà che allinea adesso il nostro Paese alle best practices europee e internazionali», ha dichiarato Mulè. «Un grazie particolare - ha detto ancora - a tutte le associazioni che instancabilmente hanno seguito l'iter della legge intensificando nel frattempo la loro opera di cardioprotezione delle nostre città».
Le associazioni che hanno continuato a sperare che fosse approvato il disegno di legge sono in festa: «L’approvazione del disegno di legge, che speriamo presto sia ratificata alla Camera - sottolinea Marcello Segre, presidente dell’Associazione italiana cuore e rianimazione Lorenzo Greco Onlus progetto vita, da anni in prima linea per l’approvazione del disegno di legge - rappresenta per il nostro movimento associativo una vittoria di civiltà! La cultura della defibrillazione precoce deve partire dalla scuola coma sancito dalla nuova normativa, tutti possono usare il defibrillatore senza carte o timbri burocratici imposti dalle regioni. Semplificare e informare la popolazione con spot! Noi siamo sempre stati in prima linea, nelle scuole e per le strade per spiegare come con due mani e uno strumento che ha due tasti puo fare la differenza tra una morte improvvisa e la vita».