Con l’aiuto di questa tecnologia diventerà più semplice far conoscere nelle scuole ai giovanissimi le tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Il progetto del 118 Bologna.
Imparare le manovre di rianimazione cardiopolmonare può diventare davvero un gioco da ragazzi. Basta cominciare presto. Dalle scuole, come raccomanda lo European resuscitation council (Erc) nelle recenti linee guida europee sul primo soccorso e come prevede la legge 116 del 4 agosto 2021. La normativa disciplina l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero, ma un focus importante è dedicato alla formazione nelle scuole di ogni ordine e grado, con iniziative rivolte agli studenti e al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario. La legge 116, infatti, modifica la 107 del 2015, che aveva già introdotto l’obbligatorietà della formazione al primo soccorso nelle scuole e di fatto era però rimasta un’incompiuta.
Il progetto «Kids Save Lives: imparare come salvare una vita», promosso da Azienda Usl di Bologna con il supporto di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, va ancora oltre e si propone di raggiungere l’obiettivo con un approccio del tutto innovativo: l’utilizzo di app interattive e tecnologie di Realtà virtuale (Vr) a scuola. Tutto parte da Italian resuscitation council, società scientifica accreditata dal Ministero della Salute (nata nel ‘94 per diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare), ed European resuscitation council (di cui Irc fa parte) che hanno creato le app «Un Picnic Mozzafiato VR», dedicata alla scuola primaria, e «School of CPR VR», pensata invece per la scuola secondaria. Basta scaricare l’applicazione da uno degli store Apple o Google Play, inserire lo smartphone in un visore 3D , una specie di custodia da indossare come un paio di occhiali, e ci si trova immersi appunto in uno scenario che fa «provare» allo studente (per i bambini, l’ambiente è quello di una favola) come assistere una persona in arresto cardiaco ed effettuare una manovra di rianimazione cardiopolmonare.
Perché portare la Realtà virtuale nelle classi? «Come centrale operativa 118 sappiamo che, per quanto il nostro sistema possa essere efficiente, comunque impieghiamo del tempo prima di arrivare a soccorrere una persona. Quindi dobbiamo fare in modo che ogni cittadino sia in grado di intervenire, nel caso assista ad un arresto cardiaco, prima del nostro arrivo», spiega Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento Emergenza, Ausl di Bologna e responsabile del progetto. «Grazie alla tecnologia lo possiamo fare “in diretta”, una volta attivata la centrale operativa. Ma vogliamo anche mettere questo bagaglio di conoscenze a disposizione di tutti. E qual è lo strumento più efficace per diffonderlo? I giovani, che sono anche i principali vettori di innovazione. Pensiamo dunque che, attraverso i ragazzi, sarà più facile far arrivare il messaggio anche alle famiglie e alla società in generale».
In parallelo all’insegnamento del primo soccorso «digitale», il progetto prevede lezioni più «classiche» e con l’ausilio dei tradizionali manichini. Al termine delle lezioni non sarà rilasciata una certificazione, come invece accade quando si partecipa ad un corso di addestramento per i cosiddetti «laici». Non è questo lo scopo. «L’obiettivo principale del progetto — sottolinea Gordini — è creare una cultura della solidarietà negli studenti, in modo da stimolare la capacità di intervenire in caso di arresto cardiaco e di utilizzare un defibrillatore semi-automatico senza essere spaventati nel farlo».
Come ogni progetto che si rispetti, anche «Kids Save Lives: imparare come salvare una vita» si pone una serie di traguardi. Il primo è aumentare negli studenti e nei loro insegnanti la conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base, in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati sul luogo del malore. Inoltre, sapere come si attiva il sistema di emergenza territoriale (112/118) e come si utilizza un defibrillatore semi-automatico (Dae); conoscere e saper usare le manovre di disostruzione delle vie aeree per evitare il soffocamento nel caso un corpo estraneo rimanga bloccato in gola.
Non solo. Come spiega Federico Semeraro, presidente eletto di Erc, «insegnare ai ragazzi delle scuole nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Kids Save Lives promossa da European resuscitation council rappresenta anche un investimento culturale per il futuro. Usare strumenti innovativi come la Realtà virtuale consentirà di rendere il trasferimento di conoscenza in modo divertente e leggero». «Il progetto della Azienda Usl di Bologna si allinea perfettamente alla legge di sistema che è stata approvata dal Parlamento ad agosto 2021. Un sfida emozionante per il futuro», conclude lo specialista.