Può capitare anche a te: la persona che hai accanto ha un malore e devi riuscire a soccorrerlo prima che sia troppo tardi. Ecco alcuni consigli da ricordare per evitare il peggio
Nei cartoni animati e nelle commedie romantiche è spesso un pretesto che il protagonista usa per rubare un bacio alla bella di turno. In altri invece, dopo un paio di compressioni toraciche, la vittima torna in piedi in pochi secondi. Si tratta, però, di film e quindi di finzione. La realtà, in caso di arresto cardiaco, prevede una precisa gestione di queste situazioni, diversa da quella rappresentata sul set. Ecco quindi che abbiamo chiesto a Italian Resuscitaion Council (IRC), Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare di rispondere ad alcune domande che qualsiasi persona farebbe se si trovasse nella situazione di dover soccorrere una persona vittima di arresto cardiaco.
“Assicurarsi che l’ambiente in cui ci si trova sia sicuro, la pericolosità è l’unica circostanza che autorizza a spostare una persona incosciente. Accertata la sicurezza, mettetevi di fianco alla persona svenuta e chiamatela a voce alta scuotendola leggermente dalle spalle”.
“Se si sveglia o reagisce, non è un arresto cardiaco. Se rimane incosciente ma respira normalmente, non è un arresto cardiaco ma potrebbe essere un altro problema serio: chiamate comunque il 118/112”.
“Se la persona non è cosciente, allineate il corpo su un piano rigido, va bene il pavimento. Slacciate giacche, camicie per poter vedere se il torace si muove. Per farlo, piegate la testa della vittima all’indietro e sollevatele il mento appoggiando la vostra mano sulla fronte e due dita dell’altra sotto il mento. Guardate se il torace della vittima si alza e si abbassa e ascoltate se si sente il rumore del respiro. Per farlo bene, avvicinatevi con la vostra guancia e con l’orecchio alla bocca e al naso della vittima per non più di 10 secondi. Se non sentite respiri o al massimo 2, vuol dire che la vittima non respira normalmente”.
“Per fare le valutazioni e le manovre di rianimazione è necessario mettere la persona in posizione supina, a pancia in su, con gli arti allineati al corpo”.
“Se il paziente non respira normalmente è in arresto cardiaco. Il tempo è prezioso e bisogna intervenire subito: prima lo si fa e maggiore sarà la probabilità di sopravvivenza. Se la vittima non risponde e non respira, assicuratevi di aver chiamato il 118/112”.
“Con le braccia tese, posizionate le mani sul centro del torace della vittima e premete verso il basso. Premete veloce e profondo permettendo al torace di tornare alla posizione di partenza tra una compressione e l’altra, cercando di non fermarvi mai”.
“Non vi aspettate di vedere qualcuno svegliarsi soltanto con il massaggio cardiaco, come nei film. Continuare la RCP fino all’arrivo dei soccorsi professionali”.
“Se siete addestrati a farlo, dopo una serie di 30 compressioni toraciche potete eseguire 2 ventilazioni. Chiudete il naso della vittima, fate in modo che la bocca della vittima si apra un poco ma mantenete il mento sollevato. Prendete un respiro normale e posizionate le vostre labbra sulle sue. Se il torace si solleva, la ventilazione è efficace; soffiate nella bocca della vittima una volta ancora. Non interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per erogare le due ventilazioni”.
“E’ improbabile accada. Ma se la persona si sveglia e/o si muove allora ci si deve fermare”.
“Continuate le compressioni e richiamate il 118/112 chiedendo aiuto”.