Un confronto tra i Paesi Europei sulla diversa diffusione del primo soccorso tra la popolazione
Il primo soccorso include una serie di azioni che permettono di aiutare in situazioni di emergenza una persona vittima di traumi, nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati. Il primo soccorso può andare dalla chiamata dei soccorsi per un incidente stradale, alla rianimazione cardiopolmonare su una persona in arresto cardiaco.
La formazione per il primo soccorso dovrebbe essere universale, poiché chiunque può trovarsi in una situazione che richieda conoscenze di primo soccorso, non solo con estranei, ma innanzitutto con le persone con cui passiamo più tempo (familiari, amici, colleghi…).
Cosa non fare
Cosa fare
Partendo dai dati raccolti da IFRC e da European Reference Centre for First Aid Education, cerchiamo di capire come si comportano i vicini Paesi Europei. Le statistiche mettono in evidenza un diverso approccio al primo soccorso tra i singoli Paesi Europei. La differenza più netta è tra i Paesi del Nord e del Sud Europa.
La maggior parte dei Paesi in cima alla lista segue politiche legislative che obbligano i cittadini ad una formazione di primo soccorso a scuola, nel luogo di lavoro o al conseguimento della patente di guida. In molti Paesi la formazione di primo soccorso è obbligatoria per specifiche occupazioni come polizia, vigili del fuoco, insegnanti e infermieri, ma c’è ancora molto da fare per diffondere il primo soccorso sull’intera popolazione.
Anche gli aspetti culturali influenzano sensibilmente i comportamenti della popolazione in relazione alla formazione di primo soccorso.
Lo sviluppo di una formazione di primo soccorso è un modo eccellente per rendere la popolazione più consapevole che le proprie capacità e comportamenti possano fare la differenza.
Il dato più importante è che chiunque può salvare una vita. Il primo soccorso non è una questione di tecnica. È un atto di umanità