Posso peggiorare la situazione usando il defibrillatore? Posso emettere una scarica anche se non ce n'è bisogno? E se il paziente si trova su una superficie bagnata? Analizziamo questi e altri dubbi nel dettaglio
In molti, anche se abilitati all’uso del defibrillatore semiautomatico esterno, temono il momento in cui, purtroppo, si troveranno nella necessità di utilizzarlo. Si tratta pur sempre di una scarica di energia di circa 200 Joule che viene erogata su un corpo, spesso in mezzo a molti astanti che osservano la scena.
La domanda è quindi legittima: è pericoloso usare un defibrillatore? Abbiamo già parlato di quali sono i pericoli e le responsabilità penali quando si utilizza un defibrillatore, ora cerchiamo di capire quali sono i pericoli concreti nell’uso di un defibrillatore.
No, con il defibrillatore semiautomatico esterno l’utente che utilizza il defibrillatore non ha in alcun modo la possibilità di erogare uno shock al cuore del paziente se il dispositivo non lo ritiene necessario.
No, questo principio sta alla base della differenza tra defibrillatore semiautomatico esterno e manuale: il defibrillatore manuale infatti è usato solo in ambito ospedaliero o in ambulanza da un medico, il quale sceglie l'energia da usare nella scarica da applicare sul petto del paziente attraverso speciali elettrodi e decide di erogarla al momento opportuno.
No, il defibrillatore analizza il ritmo cardiaco, e solo nel caso in cui venga trovato un ritmo defibrillabile si predispone all’erogazione di una scarica elettrica selezionando il livello di energia necessario. Di conseguenza, chiunque agisca su una persona in arresto cardiaco cominciando con il massaggio cardiaco e avviando il defibrillatore non peggiorerà la situazione, ma al contrario farà il possibile per ripristinare un ritmo cardiaco compatibile con la vita.
Sì. Quando si utilizza un defibrillatore bisogna rispettare le norme di sicurezza:
Sì. Philips ha simulato uno shock a un paziente simulato posto su una superficie bagnata d’acqua, in particolare affianco ad una piscina. I voltaggi creati nell’acqua sono stati testati in diverse aree, lontane dal paziente. Il picco massimo è stato di 14 volt alla distanza di circa 15 cm dal paziente simulato. È molto improbabile che 14 volt possano causare un rischio per l’operatore o per altre persone presenti. Con l’aumentare della distanza dal paziente, il voltaggio è diminuito molto velocemente (0,28 volt a una distanza di 1 m). Il test ha quindi dimostrato che non esiste nessun rischio reale per l'operatore.