Defibrillatore automatico o defibrillatore semiautomatico? Ecco le principali sifferenze
Quali sono le differenze tra un defibrillatore automatico e uno semiautomatico? DAE, un’unica sigla per indicare due diversi modelli di defibrillatore, il defibrillatore automatico e defibrillatore semiautomatico. Quale scegliere?
Se vuoi scegliere il giusto modello di defibrillatore per te, ti ricordiamo che i defibrillatori non sono tutti uguali: essi si distinguono ad esempio per affidabilità di utilizzo, velocità di erogazione della scarica, resistenza ai fattori atmosferici. Ma ancor prima di queste differenze, i defibrillatori si suddividono in defibrillatore automatico e defibrillatore semiautomatico. Ricordiamo che al momento in Italia è prevista la sola presenza di defibrillatori semiautomatici, anche se la Nuova legge sui Defibrillatori, articolo 3, apre all’uso del defibrillatore automatico oltre che al defibrillatore semiautomatico.
Tutti i defibrillatori, sia defibrillatore automatico che defibrillatore semiautomatico, eseguono automaticamente l’analisi della frequenza cardiaca per determinare se è necessario uno shock. L'analisi non spetta in nessuno dei casi al soccorritore, ma sempre e solo al defibrillatore. L’unica differenza tra questi due modelli sta nell’intervento richiesto al soccorritore.
Tutti i defibrillatori che troverai nelle strade, nelle stazioni, nelle palestre e nelle associazioni sportive, segnalati dalla sigla DAE, sono di fatto defibrillatori semiautomatici, dove il prefisso ‘semi’ si riferisce quindi al fatto che per utilizzarli sono necessari due interventi da parte del soccorritore, che premendo un pulsante dà avvio prima alla procedura di salvataggio e poi all’erogazione della scarica. In Italia al momento la legge non prevede l'uso di defibrillatore automatico.
Dotarsi di un defibrillatore è di estrema importanza. La defibrillazione precoce, associata al massaggio cardiaco, può migliorare fino al 74% le possibilità di sopravvivenza di una persona in arresto cardiaco, se si verifica entro 3 minuti dall'arresto cardiaco. Nell'intervallo tra arresto cardiaco improvviso e somministrazione del primo shock, il tasso di sopravvivenza scende dal 7 al 10% ogni minuto che passa. È per questo motivo che è importante utilizzare al più presto un defibrillatore per ridurre i tempi di intervento e fare la differenza tra la vita e la morte.