La legge sull'uso del defibrillatore, che prevede l'obbligo di un corso BLSD, va cambiata: dai cardiologi italiani arriva un appello. Il defibrillatore dev’essere alla portata di tutti
Per sopravvivere un arresto cardiaco, la velocità dei soccorsi è fondamentale, anzi vitale. È per questa ragione che in molti luoghi pubblici si può da diversi anni contare sull'aiuto e sulla presenza del defibrillatore, uno dispositivo salvavita che, in caso di arresto cardiaco, permette di "far ripartire" il cuore attraverso l'emissione di una scarica elettrica. Il problema principale è che non è possibile per i normali cittadini (sprovvisti cioè di un apposito corso) utilizzarli: i defibrillatori possono utilizzarli solamente chi è in possesso di uno specifico certificato che ne attesti l'abilitazione all'uso (il Corso BLSD). Si tratta di una legge che, affermano moltissimi esperti, dovrebbe essere rivista nel più breve tempo possibile per estendere la possibilità di utilizzare i defibrillatori Dae a chiunque. Come rilevato da uno studio condotto dal Policlinico San Matteo di Pavia, presentato durante il congresso Acute Cardiovascular Care 2018 dell'European Society of Cardiology, oggi i defibrillatori sono ancora troppo poco utilizzati, e permette a chiunque di utilizzarli, anche in mancanza di un addestramento specifico, aumenterebbe esponenzialmente il numero di pazienti che si potrebbero salvare: come abbiamo già spiegato, l'assistenza da parte dei passanti con il defibrillatore è fondamentale e permette di salvare molte vite. Ma c'è di più, perché la centrale 118 ti sa aiutare in caso di arresto cardiaco: una volta chiamato il numero dell'emergenza i 112/118, spesso è lo stesso operatore al telefono che indica come effettuare il massaggio cardiaco, dove trovare un defibrillatore nelle vicinanze e come utilizzarlo.
Come spieghiamo anche nel nostro articolo su Che Cos'è un Defibrillatore, i Defibrillatori DAE sono strumenti estremamente facili da utilizzare: hanno infatti solo 2 tasti, un tasto di accendimento e uno di erogazione della scarica. In questo modo si evita di generare confusione in un momento di panico e insicurezza. Inoltre, le chiare e semplici istruzioni vocali permettono all’operatore di sapere cosa fare in ogni momento. Precisiamo inoltre che con il defibrillatore DAE l’utente che utilizza il defibrillatore non ha in alcun modo la possibilità di erogare uno shock al cuore del paziente se il dispositivo non lo ritiene necessario. Non si può in nessun modo forzare il defibrillatore per emettere la scarica e quindi chi lo usa è esonerato da qualsiasi possibile responsabilità medica. Nonostante usare un defibrillatore sia semplice e sicuro (l'unica premura è che Nessuno tocchi il paziente durante l'erogazione dello shock), la legge italiana attualmente limita l'utilizzo dei defibrillatori Dae alle persone che hanno frequentato il corso Blsd.
Il team di Baldi ha preso in esame gli arresti cardiaci avvenuti nella provincia di Pavia tra l'ottobre 2014 e marzo 2017. Ne è emerso che nei casi un cui i pazienti hanno avuto un arresto cardiaco in presenza di astanti (testimoni) il defibrillatore Dae è stato utilizzato solamente nel 6,4% dei casi. “Si tratta di un tasso estremamente basso di utilizzo dei Dae”, ha affermato Baldi. “Negli Stati in cui tutti i cittadini possono utilizzare un defibrillatore, il tasso di utilizzo prima dell'arrivo dell'ambulanza è intorno al 15-20%”. Inoltre, il tasso di sopravvivenza dei pazienti assistiti con il defibrillatore prima dell'arrivo di un'ambulanza è risultato significativamente più alto (60%) rispetto a quello dei pazienti soccorsi solamente all’arrivo del personale sanitario (24%). “Prima si usa il defibrillatore, più possibilità si hanno di salvare la persona”, riassume Baldi. “In caso di arresto cardiaco, per ogni minuto che passa si perde il 10% di possibilità di salvare la persona, e se pensiamo che il tempo medio di arrivo dell'ambulanza, in tutta l'Europa, è di almeno 10 minuti, si capisce immediatamente come spesso i soccorsi arrivino troppo tardi”.
“La legge italiana andrebbe modificata – afferma Baldi – per consentire a tutti i cittadini di utilizzare un defibrillatore Dae indipendentemente dal fatto che siano stati formati”. A confermarlo sono anche le ultime linee guida europee sulla Rianimazione Cardio-Polmonare, promulgate dall'European Resuscitation Council nel 2015: è scritto chiaramente che l'uso dei defibrillatori dae da parte di persone non formate è sicuro ed efficace e deve essere incoraggiato. “Ci si dovrebbe adeguare a molti altri stati europei, come Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna, dove la legge prevede che chiunque può utilizzare un Dae”.