Avere delle scuole cardioprotette significa proteggere i bambini e i ragazzi dall'arresto cardiaco
Ogni giorno le nostre scuole si trasformano in delle piccole città capaci di ospitare centinaia e centinaia di bambini e ragazzi. Come ogni luogo popolato (piazze, centri commerciali, stazioni), anche le scuole dovrebbero quindi creare una rete di sicurezza con i defibrillatori.
Sebbene l'incidenza dell’arresto cardiaco non sia così elevata nella popolazione in età scolare come in altri settori della società, e alcuni potrebbero sollevare dubbi sull'effettiva necessità di cardioproteggere le scuole, le ragioni per dotare anche le scuole di defibrillatori sono in realtà molte.
I bambini e i ragazzi trascorrono buona parte della loro giornata tra le mura scolastiche, dove praticano attività motoria e sportiva. Il Decreto Balduzzi obbliga società e associazioni sportive a dotarsi di un defibrillatore: questo perché svolgere attività sportiva intensa può in certe condizioni portare a un affaticamento cardiaco, fino ad arrivare all'arresto cardiaco. Nonostante nelle scuole si pratichi attività motoria, la legge che obbliga la dotazione del defibrillatore non è stata estesa al mondo scolastico.
Molti genitori scoprono solo per caso che i loro figli hanno problemi cardiaci, spesso rilevati più avanti negli anni e a seguito di controlli specifici.
Secondo un’indagine condotta dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma i bambini con problemi al cuore sono più numerosi di quanto si possa pensare. Un gruppo di ricercatori dell’unità di Aritmologia pediatrica del Bambino Gesù ha preso in esame 695 bambini dai 3 ai 10 anni in tre scuole romane, sottoponendoli a un ecocardiogramma (ECG). I risultati degli esami hanno mostrato che 40 bambini su 695, cioè 5,7%, hanno problemi cardiaci. La maggior parte delle anomalie era di scarsa entità: 30 bambini avevano disturbi lievi della conduzione cardiaca o extrasistolia. Solo l’1,4% dei piccoli (10 bambini) ha manifestato problemi di seria entità come l’intervallo QT lungo, la pre-eccitazione ventricolare o il pattern di Brugada, un problema che può portare anche all’arresto cardiaco. Nessuno di questi bambini aveva mai ricevuto in precedenza una diagnosi di anomalie cardiache e nessuno dei loro genitori sospettava la presenza di problemi cardiaci.
In caso di cardiopatie, malformazioni cardiache note e già in cura presso specialisti, anche una leggera attività fisica o un po’ di stress possono sovraccaricare il cuore e portare all’arresto cardiaco, come è successo a Vittoria, una Ragazza Sopravvissuta all’Arresto Cardiaco Durante l’Ora di Ginnastica
Le scuole dell’infanzia e primarie hanno molti adulti presenti ogni giorno all’interno. Insegnanti, specialisti, custodi, personale di ufficio, genitori, volontari sono tra le figure regolarmente presenti tra i muri della scuola, la cui vita sarà protetta tramite il collocamento di un defibrillatore, proprio come è successo a una Mamma Colta da Arresto Cardiaco Durante un Colloquio e Salvata dal Defibrillatore delle Scuola.
La scuola è spesso un luogo di aggregazione e d’incontro per attività ludiche e sportive al di fuori dell’orario scolastico. Il comune gestisce gli spazi scolastici per l’organizzazione di riunioni, incontri e votazioni: come ogni luogo molto popolato (centri commerciali, piazze, municipi, stazioni), anche la scuola dovrebbe essere dotata di un defibrillatore.
C'è un valore educativo nel posizionare defibrillatori nelle scuole. Rendere consapevoli i bambini e i ragazzi di che cos’è un defibrillatore e a che cosa serve, insegnando anche come usarne uno porrà le basi per una società formata da giovani adulti addestrati alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso di un defibrillatore. Sono molte le iniziative volte alla diffusione dei defibrillatori nelle scuole, come il caso della Regione Campania, che ha deciso di cardioproteggere ogni scuola con i Defibrillatori Philips, per un totale di 4.558 defibrillatori in uso.