La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa al mondo e tende a svilupparsi più si va avanti con l’età: gli over 65 sono i soggetti più a rischio.
La fibrillazione atriale è una delle patologie cardiache più diffuse al mondo, ma a volte non si vede e non si sente. Porta il cuore a perdere regolarità nel battito. La fibrillazione atriale colpisce quasi l’1% della popolazione, con un’incidenza che tende ad aumentare con l’età. Gli uomini sono generalmente più colpiti delle donne.
Spesso si nasconde dietro a palpitazioni rapide, stanchezza, mancanza di respiro e affanno, anche in pazienti sani. Altre volte è del tutto asintomatica. Riconoscerla è importante. Sebbene di per sé non sia pericolosa per la vita, può avere complicazioni serie come la formazione di coaguli di sangue o l’ictus se non trattata o monitorata.
La fibrillazione atriale è un’aritmia sopraventricolare ectopica. Quando la contrazione delle fibre muscolari degli atri superiori del cuore è normale e regolare, lo svuotamento del sangue dagli atri ai ventricoli è coordinato e completo. In caso di fibrillazione atriale, l’attività elettrica degli atri è disorganizzata, troppo rapida e anomala. I ventricoli si contraggono in modo irregolare e il sangue non scorre come dovrebbe. Esistono diversi tipi di fibrillazione atriale:
I sintomi della fibrillazione atriale non sono sempre palesi. È importante riconoscerli, poiché si potrebbe avere la fibrillazione senza saperlo. I sintomi più frequenti sono:
I sintomi più frequenti sono:
Le principali cause della fibrillazione atriale includono:
Oltre alle cause principali, ci sono circostanze che aumentano il rischio di sviluppare la fibrillazione atriale:
L’età è un fattore importante: sotto i 55 anni, l'incidenza è circa dello 0,1%, ma sale all'8-10% per gli over 80. Comportamenti sbagliati come l'abuso di caffeina o alcol sono altri importanti fattori di rischio.
Sebbene la fibrillazione atriale non sia pericolosa di per sé, può innescare altre patologie serie.
L’ictus è il rischio principale associato alla fibrillazione atriale. La mancanza di una contrazione sufficiente fa sì che in alcune zone degli atri il sangue ristagni o che i vasi si lesionino. Questo può portare alla formazione di coaguli o trombi che potrebbero viaggiare in qualsiasi parte del corpo fino al cervello “bloccando” un vaso cerebrale creando quindi un embolo.
Se una frequenza cardiaca anomala e alterata persiste per lunghi periodi di tempo può danneggiare seriamente il cuore. In più se il cuore è anche danneggiato, uno scenario frequente nelle persone anziane, la fibrillazione può avere un altro rischio importante: l’insufficienza cardiaca. Che cosa succede? Il ritmo è troppo rapido e il cuore si indebolisce, così il sangue ritorna indietro nei polmoni e influenza sensibilmente il normale schema respiratorio.
Si verifica quando c’è un temporaneo e scarso afflusso di sangue al cuore. In questo scenario succede che il tuo tessuto cardiaco non riceve abbastanza ossigeno e si può riconoscere da un dolore al torace improvviso e acuto e temporaneo.
Le diverse forme di fibrillazione atriale influenzano la modalità di trattamento. Un episodio acuto può essere trattato con cardioversione, sia farmacologica che elettrica. Se l’episodio dura oltre le 48 ore, si prescrive una terapia anticoagulante per quattro settimane. Per la fibrillazione a lungo termine, gli approcci includono:
L'ablazione può essere eseguita con radiofrequenza, crioterapia o chirurgia. La probabilità di ripristino del ritmo normale del cuore è tra il 70% e il 90%.
L’ablazione della fibrillazione atriale è un intervento relativamente non-invasivo. Quindi non avere paura se mai dovessi farla perché è eseguita in un breve ricovero, con l’anestesia locale e l’unica “invasione” del tuo corpo sarebbero degli elettrocateteri sottili e flessibili nei vasi sanguigni dell’inguine. E per rassicurarti ancora di più ti dico che la probabilità di ripristino del ritmo normale del cuore è tra il 70% e il 90%.
Ci sono tre tipi di ablazione della fibrillazione atriale:
La diagnosi di fibrillazione atriale viene effettuata dal cardiologo o aritmologo mediante elettrocardiogramma (ECG). L’aritmologo può utilizzare ulteriori esami per confermare e approfondire la diagnosi di fibrillazione atriale.
Le principali indagini diagnostiche includono:
I pazienti con fibrillazione atriale ricevono indicazioni per le visite di controllo, spesso monitorati tramite Holter ECG o loop recorder per rilevare eventuali alterazioni del ritmo.