L'arresto cardiaco può colpire chiunque e in qualsiasi momento. Chiunque può intervenire e tentare di salvare una vita.
Era il 2001 quando arrivò la prima legge che consentiva l’uso di defibrillatori semiautomatici fuori dagli ospedali anche al personale non sanitario opportunamente preparato.
Un tema quanto mai importante in caso di arresto cardiaco, dove la tempestività del soccorso si rivela l’anello più importante. Si tratta di sensibilizzare le persone sull’importanza di conoscere e saper eseguire alcuni semplici passaggi che possono salvare la vita, anche se non si è un dottore.
Intervenire in pochi minuti
Con l’arresto cardiaco il cuore interrompe la sua funzione di pompa, il sangue smette di circolare e portare ossigeno all’intero organismo.
Tutto questo succede in pochissimi minuti, e la velocità nel riconoscere i sintomi dell’arresto cardiaco, allertare i soccorsi, iniziare il massaggio e usare il defibrillatore è fondamentale per la sopravvivenza della persona.
Il massaggio cardiaco si sostituisce all’attività di pompaggio del cuore, mentre il defibrillatore tenta di ristabilire il normale battito cardiaco.
Cosa fare se si assiste a un arresto cardiaco?
Attivare la catena della sopravvivenza significa svolgere correttamente e nel più breve tempo possibile i seguenti passaggi:
Riconoscere l’arresto cardiaco: i due segnali che indicano un arresto cardiaco in corso sono l’assenza di coscienza e l’assenza di respiro
Allarme precoce: avvisare il soccorso istituzionale 118/112
Rianimazione cardiopolmonare: immediatamente iniziare il massaggio cardiaco con una frequenza di 80/100 compressioni per minuto
Uso del defibrillatore: reperire e usare un defibrillatore semiautomatico DAE
I numeri dell’arresto cardiaco
15%: percentuale europea di soggetti che, colpiti da arresto cardiaco, vengono soccorsi con la rianimazione cardiopolmonare
70%: percentuale di arresti cardiaci che avvengono in presenza di altre persone (che potenzialmente potrebbero eseguire una rianimazione cardiopolmonare)
90: in Europa ogni 90 secondi si registra l’insuccesso di una rianimazione cardiopolmonare perché iniziata troppo tardi
1.000: numero di persone che in Europa muoiono giornalmente per arresto cardiaco
60.000: numero di persone che, ogni anno, vengono colpite da un arresto cardiaco in Italia
100.000: persone che potrebbero essere salvate ogni anno in Europa se si riuscisse ad aumentare l’incidenza della rianimazione cardiopolmonare immediata, innalzandola dall’attuale 15% dei casi al 50-60% dei casi
400.000: persone che in Europa ogni anno vengono colpite da arresto cardiaco.