Istruzioni, immagini e video sul massaggio cardiaco: ecco come intervenire in caso di arresto cardiaco
Il massaggio cardiaco serve, assieme all’uso immediato del defibrillatore, a salvare la vita di una vittima di arresto cardiaco. L’arresto cardiaco improvviso è una condizione di estrema urgenza dove il cuore smette all’improvviso di battere, o non batte più in modo efficace per il nostro organismo. I tempi di intervento in caso di arresto cardiaco devono essere immediati perché già dopo pochi minuti cominciano ad apparire i primi danni irreversibili a livello cerebrale: per questo è fondamentale saper fare il massaggio cardiaco.
Una volta che hai riconosciuto un arresto cardiaco, chiama o incarica qualcuno di chiamare il 112/118 per ricevere assistenza tramite un’ambulanza e incarica qualcuno di cercare un defibrillatore DAE nelle vicinanze. Adesso è il momento di cominciare la rianimazione cardiopolmonare (composta da massaggio cardiaco e insufflazioni) senza perdere attimi preziosi.
1. Allinea braccia e gambe: In attesa dell’ambulanza, inginocchiati lungo il fianco del paziente, mettilo in posizione supina (a pancia in su) allineando braccia e gambe.
2. Posiziona le mani sul torace: Posiziona il palmo della mano sinistra al centro del torace (cioè la metà inferiore del suo sterno). Posiziona la mano destra sopra la mano sinistra e intreccia le dita. Posiziona il tuo corpo in modo perpendicolare al torace del paziente, in modo che le braccia siano tese e rigide sopra al suo torace. In questo modo grazie al peso del tuo corpo riuscirai a fare un massaggio cardiaco più vigoroso.
3. Comprimi sul torace: Comincia a comprimere con forza il torace a un ritmo costante, che sia veloce ma non troppo rapido (3 compressioni toraciche ogni 2 secondi). Durante le compressioni il torace deve abbassarsi di circa 5 cm (non più di 6): non aver paura di mettere troppa forza nel massaggio cardiaco, che per essere efficace deve essere energico. È importante che dopo ogni compressione venga rilasciata la pressione sul petto, ma senza staccare le mani dal torace. Comprimi il torace per 30 volte.
4. Iperestensione del capo: Dopo le 30 compressioni toraciche, posiziona la mano sulla fronte e porta indietro il capo. Con l’indice e il medio dell’altra mano, solleva il mento per aprire le vie aeree.
5. Insufflazioni: Mantenendo ancora l’iperestensione del capo, tappa il naso con le dita posizionate sulla fronte e posiziona le tue labbra attorno a quelle del paziente. Soffia dentro la bocca del paziente in modo continuo per circa un secondo, e respira normalmente. Attendi un secondo e soffia una seconda volta.
6. Comprimi ancora il torace: Torna velocemente con le mani sul torace, facendo 30 compressioni seguite da 2 insufflazioni fin quando arriva l’ambulanza o il defibrillatore. Se non sai come si usa un defibrillatore, non preoccuparti: l’operatore 112/118 potrà indicarti passo dopo passo cosa fare. In più puoi seguire le indicazioni vocali del defibrillatore, che ti indicheranno come comportarti.
Ricorda, a differenza di altre emergenze, in caso di arresto cardiaco l’importante è agire nel più breve tempo possibile: anche se non sei esperto puoi intervenire e fare la differenza tra la vita e la morte di un’altra persona, che sia uno sconosciuto o un tuo caro. Grazie al supporto telefonico dell’operatore 112/118 non sarai mai solo.
Se stai soccorrendo un bambino ricordati che ci sono delle Differenze tra il Soccorso di un Adulto e di un Bambino in Arresto Cardiaco, come il rapporto tra compressioni e insufflazioni, la modalità di compressione del torace e la profondità delle compressioni.