Cosa cambia tra soccorrere un adulto in arresto cardiaco e un bambino? Scopriamo insieme le differenze, per essere più informati
Pensare che un arresto cardiaco possa colpire anche un bambino mette molta tristezza e disagio, ma è un’eventualità che bisogna comunque considerare, se non altro per sapere come comportarsi. Un bambino è diverso da un adulto, e per questo anche le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione sono diverse. Vediamo insieme quali sono le principali differenze.
Adulto: Negli adulti esiste un’elevata probabilità che la causa dell’arresto cardiaco sia di origine cardiaca.
Bambino: Nei bambini sono più frequenti gli arresti cardio-respiratori secondari, causati da un’insufficienza respiratoria o del circolo, rispetto a quelli causati da aritmie.
Adulto: Per un corretto massaggio cardiaco su un adulto bisogna posizionare il palmo della mano al centro del torace (cioè la metà inferiore dello sterno), per poi posizionare il palmo dell’altra mano sopra la prima mano e intrecciare le dita. Puoi approfondire Come fare il massaggio cardiaco
Bambini (più di un anno): Nel caso di un bambino, il massaggio cardiaco si effettua con una sola mano (data l’esilità di un bambino rispetto a un adulto). In caso di bambini più grandi o di soccorritori esili questa manovra si può praticare con entrambe le mani, come per l’adulto.
Lattante (fino a 1 anno): Per fare il massaggio cardiaco su un lattante bisogna posizionare entrambi i pollici, fianco a fianco, sulla metà inferiore dello sterno, con le punte rivolte verso la testa del bambino. Distendere le altre dita di entrambe le mani in modo da circondare la cassa toracica. Le dita dovrebbero sorreggere il dorso del lattante. Alternativamente, si può posizionare il lattante su una superficie piana ed effettuare il massaggio a due dita.
Adulto: Durante il massaggio cardiaco, nell’adulto bisogna comprimere il torace con una profondità di circa 5 cm ma non più di 6 cm.
Bambino (più di un anno) e Lattante (fino a 1 anno): Per le compressioni toraciche, la parte inferiore dello sterno dovrebbe essere compressa per una profondità di circa 4 cm nel lattante e 5 cm nel bambino.
Adulto: Il rapporto ventilazioni e compressioni toraciche in un adulto è di 30 compressioni a 2 ventilazioni, perché rappresenta il miglior compromesso tra flusso sanguigno e distribuzione di ossigeno.
Bambino: Il rapporto ventilazioni e compressioni toraciche è di 15 compressioni a 2 ventilazioni. A differenza dell’adulto, nel bambino è preferibile praticare 5 ventilazioni iniziali seguite dalla rianimazione cardiopolmonare: questo perché la maggior parte degli arresti cardio-respiratori nei bambini e negli adolescenti, è di origine respiratoria.
Adulto: Per effettuare le ventilazioni, per prima cosa si aprono le vie aeree iperestendendo il capo. Chiudere il naso con le dita della mano posizionata sulla fronte, permettendo alla bocca di aprirsi, mantenendo l’iperestensione. Respirare normalmente e posizionare le labbra attorno alla bocca del paziente.
Bambino: Nel bambino basta una normale estensione del capo (non iperestensione) per aprire le vie aeree. Chiudere le narici, inspirare e posare le labbra intorno alla bocca del bimbo, in modo che aderiscano perfettamente.
Lattante: La testa di un lattante è solitamente flessa in posizione supina quindi per ottenerne l’estensione si può posizionare un asciugamano o coperta arrotolati al di sotto della parte superiore del dorso per aiutare a mantenere tale posizione. Inspirare e coprire bocca e naso del lattante con la tua bocca, assicurandoti che aderisca perfettamente. Nel lattante più grande, se non si è in grado di coprire sia il naso sia la bocca, si può scegliere di utilizzare l’uno o l’altro (se si decide di usare il naso, chiudere la bocca del paziente in modo da evitare fuoriuscite d’aria).
Se si utilizza un defibrillatore in bambini di età inferiore a 8 anni, è necessario ridurre l’energia del defibrillatore.
Adulto: adottare sempre la posizione antero-laterale; se e solo se la posizione abituale non è ottenibile, è possibile posizionare le piastre in posizione latero-laterale o antero-posteriore (l’efficacia delle posizioni alternative è inferiore rispetto alla posizione abituale)
Bambino: Le piastre vanno applicate sul torace scoperto, in posizione antero-laterale, una sotto la clavicola destra e l’altra sulla linea ascellare mediana sinistra. Se sono troppo larghe e c’è il rischio che si crei un arco voltaico tra le due, una piastra dovrebbe essere posizionata sul dorso, sotto la scapola sinistra, e l’altra anteriormente, a sinistra dello sterno; questa è nota come posizione antero-posteriore ed è ugualmente accettabile.