Tutto quello che c’è da sapere sull’arresto cardiaco: come si previene, come riconoscerlo, chi colpisce, come trattarlo
L’arresto cardiaco è un’improvvisa cessazione della funzione di pompa del cuore, che cessa improvvisamente di battere in modo inefficace. I tessuti corporei e cerebrali non sono più perfusi da sangue ed ossigeno: questo comporta una veloce perdita di coscienza e delle capacità respiratorie. Abbiamo già discusso su quali sono le differenze tra arresto cardiaco e infarto, molto spesso ritenuti la stessa patologia.
Quali sono i fattori di rischio?
Età
Sesso maschile
Anamnesi familiare di coronaropatia
Fattori genetici
Fumo di sigarette
Ipertensione arteriosa
Elevati Livelli di colesterolo
Diabete mellito
Obesità
Come riconoscere un arresto cardiaco?
Ci sono 2 segnali che ci fanno capire se ci troviamo davanti ad un arresto cardiaco:
Perdita di coscienza: la persona cade a terra o si accascia sulla sedia senza segni premonitori. Se le si parla ad alta voce e la si scuote, questa non avrà nessuna reazione
Assenza di respirazione: il torace non si espande e non è presente flusso d’aria. Questo perché la funzione respiratoria è strettamente legata a quella cardio-circolatoria e alla cessazione di una delle due, come nel caso dell’arresto cardiaco, fa rapidamente seguito l'arresto dell'altra.
Come trattare un arresto cardiaco?
Ci sono solo 2 mezzi con il quale si può rianimare una persona in arresto cardiaco:
Il massaggio cardiaco: serve a generare un flusso artificiale di sangue, sostituendo almeno in parte la funzione di “pompa” del cuore. Puoi avere più informazioni su Come fare il massaggio cardiaco
Il defibrillatore: per contrastare l’anomalia elettrica di un cuore in arresto cardiaco, il defibrillatore eroga una scarica elettrica, che tenta di ristabilire una normale attività cardiaca Questi sono 2 dei 4 passaggi della catena della sopravvivenza